Vaso biansato con coperchio
Manifattura Imperiale di porcellane, Vienna
L’ispirazione classicistica di questo vaso emerge sia dalla forma che dal decoro centrale raffigurante una Menade tratta dalle incisioni de Le Antichità d’Ercolano esposte (1757-1792, vol. II, Le pitture antiche d’Ercolano e contorni incise, 1760, tav. 99) ed inserita in un’elaborata cornice a girali eseguiti in oro a rilievo. Il gusto antiquario che emerge nella forma del nostro esemplare è riconducibile all’ideazione del capo modellatore Anton Grassi attivo presso la Manifattura Imperiale durante la direzione di Conrad von Sorgenthal (1784-1805), periodo nel quale si registra un incremento nella produzione di gruppi scultorei in linea con il gusto neoclassico, peraltro in prevalenza riferibili all’invenzione del Grassi. Questi nel 1784 acquisì la carica di maestro modellatore e tra il 1792 e il 1794 compì un viaggio di studio a Firenze, dove copiò alcune opere conservate nelle collezioni granducali, ma fu a Roma e a Napoli che entrò in contatto con l’arte antica.
Per la purezza della linea, il modello del nostro vaso ebbe larga fortuna nella produzione della manifattura viennese in epoca neoclassica. Le varianti più significative sono nella scelta del decoro, che oltre a quello qui presentato vantava un repertorio sia di bouquets, ma anche di ritratti. Inoltre, questa tipologia doveva essere presentata in coppia e, in effetti, anche il nostro esemplare aveva un pendant come rivelato dagli inventari di Palazzo Pitti tra il 1816 e il 1840, ma in quelli del 1863 questo risultava già mancante.
Il blu scuro che avvolge interamente il vaso trae ispirazione dal blu de roi della Manifattura di Sèvres, i cui servizi giunsero alla Corte viennese nel 1758 come doni del re di Francia Luigi XV all’imperatrice Maria Teresa e ancora nel 1770 in occasione del matrimonio della figlia di quest’ultima, Maria Antonietta, con il Delfino di Francia, Luigi XVI. Un esempio è il Tête-à- tête da caffè inv. Argenti con estimo 1911 n.90 del Museo delle Porcellane. Tuttavia, l’intensità nella resa del blu sul nostro vaso e l’invenzione della decorazione in oro a rilievo si deve al chimico della Manifattura Imperiale Joseph Leithner, che nel 1792 fu premiato da Conrad von Sorgenthal, per questa particolare tonalità di blu, che in suo onore acquisì la denominazione di Leithner Blau.