Storia | Poppi | Terre degli Uffizi
Annoverato tra “I borghi più belli di Italia”, Poppi, comune emblematico del Casentino, è situato su un poggio da cui è possibile osservare gran parte della vallata. La sua origine si perde nei secoli, ma occorre arrivare al Medioevo per avere tracce e informazioni storiche rilevanti a riguardo.
Nel 1191 i conti Guidi entrarono in possesso del territorio di Poppi e per diversi secoli governarono queste vallate segnate da continui scontri di frontiera tra i potenti del Centro Italia. Il loro dominio terminò quando capitolarono alla Repubblica di Firenze dopo essersi schierati con l’esercito milanese durante la battaglia di Anghiari del 1440. Firenze, non appena vinta l’imponente battaglia, non perse tempo e assediò Poppi, inducendo il conte Francesco II alla resa e all’esilio.
La dinastia dei Guidi non passò da Poppi e dal Casentino senza lasciarvi segni permanenti e mirabili. Infatti, nel corso del XIII secolo promossero il restauro del noto castello che elessero a loro residenza signorile. Qui svetta la torre - divenuta insieme al castello il monumento simbolo di Poppi - che pare fu presa a esempio da Arnolfo di Cambio per la costruzione di quella di Palazzo Vecchio a Firenze.
In questo castello soggiornò Dante durante alcune tappe del suo esilio, partecipando alla vita della corte dei conti Guidi e fornendo anche alcuni servizi diplomatici. Da qui, probabilmente, il poeta ebbe modo di conoscere il Casentino, citato a più riprese nella Commedia.
Successivamente alla costruzione del castello, i conti Guidi fecero costruire l’imponente cerchia muraria che cinge il borgo e unisce il castello all’abbazia di san Fedele.
Tutt’oggi Poppi offre incantevoli tracce del passato medievale toscano inserito in un’ampia vallata che presenta un paesaggio ricamato dall’attività agricola e coronato dalle foreste casentinesi sui rilievi più elevati.