Il fasto e la ragione. Arte del Settecento a Firenze
Artisti e mecenati che rinnovarono l’immagine di Firenze
Anche dopo la fine della casata dei Medici, Firenze non perse il suo prestigio di capitale della cultura e delle arti, soprattutto grazie alla dinastia degli Asburgo-Lorena. Il Granducato di Toscana fu assegnato a Pietro Leopoldo I di Toscana (1747 – 1792), il quale diede alla città un’impronta internazionale e portò in Toscana la versione europea del Rococò e del Neoclassicismo.
La mostra focalizza la propria attenzione sui principali eventi artistici che ebbero luogo nella Firenze del Settecento. In mostra sono presenti 140 opere tra cui dipinti, sculture, oggetti d’arte e arredamenti, che testimoniano i cambiamenti del gusto dal tardo barocco fino al Neoclassicismo. La prima sezione della mostra è dedicata a Cosimo III e a suo figlio, il Gran Principe Ferdinando, mecenate delle arti, che aprì la città ad artisti “stranieri” come il veneziano Sebastiano Ricci e il bolognese Giuseppe Maria Crespi.
In questo contesto, le più influenti famiglie dell’aristocrazia fiorentina giocarono un ruolo fondamentale nella diffusione della fama della manifattura di porcellane Doccia, e nel mantenere costanti relazioni con Roma. Tutti questi episodi contribuirono a definire l’immagine di una città vitale e moderna, crocevia di esperienze, destinazione chiave del Grand Tour e laboratorio di produzioni artistiche originali.