La Galleria degli arazzi. Fragilità della bellezza
Una piccola ma preziosa mostra che mette in luce l’eleganza ed il pregio della collezione degli arazzi
Fino al 1987 gli arazzi erano esposti nei corridoi della Galleria, ma a partire dallo stesso anno furono rimossi e conservati nei depositi per poterli proteggere dai danni provocati dalla luce e dalla trazione.
La mostra allestita nella Sala delle Reali Poste illustra i vari tipi di intervento eseguiti sugli arazzi in esposizione.
Il grande arazzo che raffigura “La spoliazione dei corpi dopo la battaglia di Canne” fa parte della serie con Storie di Annibale tessuta intorno alla metà del XVI secolo dall’arazziere Cornelis de Ronde, oggi divisa tra gli Uffizi (tre panni) e la Bayerisches Nationalmuseum di Monaco (sei panni).
Il restauro, a cura del laboratorio tessile di Opera, al quale l’arazzo è stato sottoposto permette di apprezzare l’intera composizione, l’esuberanza dei dettagli decorativi, esaltati dall’impiego di tecniche ‘virtuosistiche’ nella tessitura. La ricchezza dei dettagli e la composizione generale vengono sottolineate dall’ampio uso di fili d’oro.
L’Ecce Homo e la Resurrezione, già restaurati negli anni ’90, preziose opere devozionali furono tessuti per i Medici dall’arazziere fiammingo Nicola Karcher su cartoni realizzati da Franco Salviati. Entrambi sono esposti nella mostra dopo ulteriori operazioni di restauro condotte dal laboratorio tessile dell’Opificio delle Pietre Dure. Intervento che ha migliorato considerevolmente la resa cromatica dei colori nelle parti mancanti.
Infine è presente, a conclusione dell’impegnativo lavoro, anch’esso a cura del Laboratorio tessile dell’Opificio delle Pietre Dure mirato a stabilizzarne il precario stato conservativo e a renderlo nuovamente esponibile e dunque visibile, il fragilissimo arazzo, tessuto completamente in seta da Giovanni Rost nel 1553, raffigurante dicembre, gennaio e febbraio, della serie dei Mesi.
La presentazione di questi interventi di restauro è stata concepita in modo da poter far scoprire la ricchezza di questa preziosa collezione ed enfatizzare i risultati che un corretto restauro ed un buon metodo di conservazione possono avere nel perpetuare la bellezza di queste opere d’arte.