Quella Donna che ha la veste azzurra. La Bella di Tiziano restaurata
Un ritratto o un’immagine di bellezza idealizzata?
Il fulcro della mostra è il ritratto femminile di Tiziano, meglio conosciuto come “La Bella”, il quale viene presentato dopo il restauro portato a termine dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Restauro eseguito da Patrizia Riitano sotto la guida di Marco Ciatti.
“La Bella”, acquistata attorno al 1536-38 dal Duca di Urbino Francesco Maria I Della Rovere, arrivò a Firenze nel 1631 insieme a tutta l’eredità della figlia Vittoria della Rovere, promessa sposa di Ferdinando de’ Medici. “La Bella” passò nel 1694 al Cardinale Francesco Maria e dopo la sua morte, avvenuta nel 1711, al Gran Duca Cosimo III. Sempre registrata a Palazzo Pitti nel corso del Settecento, fu inclusa nella Galleria Palatina sino dalla sua istituzione avvenuta alla fine del XVIII secolo. Durante le spoliazioni napoleoniche, il dipinto fu portato a Parigi assieme ad altri 62 capolavori provenienti da Palazzo Pitti.
La mostra è arricchita da un numero di prestiti rilevanti, tra cui il Ritratto di Ragazza in Pelliccia proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, il ritratto di Francesco Maria della Rovere e il rispettivo disegno preparatorio. In mostra vi sono anche alcuni campioni di damasco azzurro provenienti dal Museo del Bargello, come anche manoscritti e opere stampate dalla Biblioteca Nazionale di Firenze a dall’Archivio di Stato di Firenze.
L'Archivio di Stato di Firenze è prestatore della famosa lettera del 2 maggio 1536 in cui il Duca Francesco Maria della Rovere chiede al suo “oratore” a Venezia di sollecitare Tiziano nell'invio del ritratto "di quella donna che ha la veste azzurra" ovvero, appunto, la Bella.