Moda fra analogie e dissonanze
L’evoluzione dei gusti e delle tendenze della moda nella storia
La mostra organizzata presso la Galleria del Costume a Palazzo Pitti questa volta non propone gli abiti e gli accessori secondo un ordine cronologico, bensì li accosta in base alle analogie o alle differenze esistenti tra questi. Si scoprono così affinità fra esemplari di epoche diverse, compresi fra il XVIII secolo ed oggi, dovute a revival di gusti e stili del passato.
Il percorso della mostra offre un approccio più visivo che storico, e mette a confronto le forme, che sono state proposte nella storia, con gli abiti realizzati in epoche diverse, che in alcuni casi presentano delle similitudini, in altri sono in netta contrapposizione, come una ricca e impegnativa creazione di Ferrè, che viene proposta a confronto con un abito andrienne del XVIII sec, oppure un altro Ferrè, dalle linee pulite, che viene accostato ad un abito in stile impero.
Secondo questa logica di parallelismo tra creazioni, mode e gusti, i capi anni Cinquanta e Settanta, vengono confrontati con due opere di Mariano Fortuny.
L’esposizione pone in evidenza come i diversi tagli dell’abito femminile sottopongano l’immagine del corpo a continue metamorfosi e anche come le condizioni sociali abbiano condizionato le tendenze stilistiche.
Si è infine mirato ad estendere questa vivace alternanza di analogie e dissonanze anche al rapporto fra i capi di abbigliamento e l’arredo artistico, nello specifico i dipinti, generosamente concessi in prestito dalla Galleria d’arte moderna.