Norma e capriccio Spagnoli in Italia agli esordi della “maniera moderna”
Rapporti artistici tra Firenze e la Spagna nei primi due decenni del Cinquecento
La mostra è dedicata all’attività artistica degli artisti spagnoli che si trasferirono in Italia tra l’inizio del Cinquecento e il primo ventennio del secolo per poter prendere parte al vivace clima artistico che caratterizzava città come Firenze, Roma e Napoli.
Per la prima volta una mostra viene dedicata alle personalità e ai protagonisti di quel tempo; artisti come Alonso Berruguete, Pedro Machuca, Pedro Fernández (meglio conosciuto come “Pseudo-Bramantino”), Bartolomé Ordóñez e Diego de Silóe. Venivano da diverse parti della penisola iberica – Toledo, Murcia e Burgos - erano scultori e pittori i quali diventarono protagonisti del Manierismo europeo.
La mostra, divisa in quattro sezioni, permette ai visitatori di ammirare i capolavori creati dagli artisti spagnoli durante la loro permanenza in Italia o immediatamente dopo il loro ritorno in patria.
La prima sezione, dedicata a Firenze, cerca di ricostruire il percorso italiano di Alonso Berruguete, dando così al visitatore la possibilità di confrontare direttamente le opere attribuite all’artista con quelle dei sui contemporanei inclusi Andrea del Sarto, Rosso, Pontormo, Baccio Bandinelli e Jacopo Sansovino. Così facendo, il visitatore è in grado di considerare l’impatto che la tradizione fiorentina ebbe sul lavoro di Berruguete.
La seconda sezione si focalizza sui dipinti di Pedro Machuca, ed esplora il contributo che il pittore diede alla bottega di Raffaello a Roma fra gli anni dieci e venti del Cinquecento.
La terza parte della mostra permette al visitatore di ammirare alcune delle splendide opere scultoree prodotte da Bartolomé Ordóñez e Diego de Silóe durante il loro soggiorno a Napoli nel secondo decennio del XVI secolo.
Nell’ultima sezione della mostra si raccoglieranno invece opere realizzate da questi stessi artisti al rientro in patria, offrendo in questo modo allo spettatore la possibilità di valutare l’impatto che l’esperienza in Italia ebbe sul loro stile e sul loro linguaggio figurativo.