Il Sogno nel Rinascimento
Il ritorno da uno stato di sonno sospeso. Il sogno come manifestazione e rivelazione di un altro mondo.
La mostra Il Sogno nel Rinascimento è composta da un gruppo di opere che hanno tratto la loro ispirazione dal tema dei sogni (e degli incubi) e dal fascino misterioso che caratterizza la notte. Temi che hanno ispirato artisti e scrittori per secoli.
Il tema del sogno era considerato di particolare importanza nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento, come dimostra la sua diffusa popolarità nelle arti figurative. La mostra ospitata alla Galleria palatina presso Palazzo Pitti, offre ai visitatori la possibilità di esplorare per la prima volta questo tema affascinante.
Il sogno manifesta le possibilità induttive e speculative che l’animo umano offre; trasfigura il vissuto quotidiano e rivela la sua dimensione erotica; viene ad occupare un ruolo prezioso nella teoria e pratica dell’arte, che si focalizza allo steso modo sui sogni come sulla letteratura, la filosofia o la medicina.
La mostra è suddivisa in varie sezioni, la prima delle quali definisce e illustra il contesto nel quale i sogni avvengono: di notte, nel sonno. La Notte apre il percorso espositivo che illustra la sua complessa simbologia attraverso le sue molte rappresentazioni in dipinti e sculture.
La sezione successiva, intitolata La Vacanza dell’Anima, viene introdotta attraverso una serie di opere collegate ai sogni, e ad altre legate ai miti classici.
Visioni dall’Aldilà affronta il tema del sogno nella tradizione biblica e religiosa con esempi grafici e pittorici del Quattrocento e del Cinquecento.
La quarta sezione intitolata La Vita è un Sogno prende spunto dall’eccezionale fortuna iconografica di un disegno di Michelangelo, Il Sogno o la Vanità dei desideri umani.
La parte intitolata I Sogni del Principe è dedicata alla personalità di Francesco de’ Medici e al suo particolare rapporto con i sogni. La penultima sezione, Sogni Enigmatici e Visioni da Incubo, presenta opere surreali, di natura visionaria o fantastica, o da incubo.
La mostra si conclude con la celebrazione dell’Aurora, che durante il Rinascimento era considerata come lo spazio-tempo dei veri sogni, e infine il Risveglio come espressione della ciclicità del tempo.