Tempo reale e tempo della realtà: gli orologi di Palazzo Pitti dal XVII al XIX secolo
Un omaggio alle collezioni medicee di orologi e a Palazzo Pitti, che nelle sue sfarzose decorazioni ripercorre frequentemente il tema della scansione del tempo.
La mostra nasce dal desiderio di richiamare per la prima volta l’attenzione del pubblico sull’importante collezione di orologi conservata nei prestigiosi ambienti di Palazzo Pitti, attraverso una significativa scelta di tali oggetti d’arte selezionati in base alla forma e destinazione d’uso ed ambientati in una suggestiva scenografia di arredi, dipinti e abiti coevi permettendoci così di immaginare come dovevano apparire tali accessori inseriti nel loro contesto originario.
Studiati per lo più come parte dell’immenso patrimonio di arredi ed opere d’arte del palazzo, gli orologi, testimoni silenziosi dello scorrere degli eventi, furono importanti per poter regolare i ritmi della vita a corte, oltre che simboli di prestigio per chi li possedeva. Questo studio ha inoltre consentito di apprezzare, sotto le diverse forme di realizzazione, la straordinaria qualità degli orologi sia dal punto di vista tecnico scientifico che da quello storico artistico. Questo strumento, dal valore già altamente simbolico per la sua funzione, diviene in quest’ottica l’unione di due poli solo all’apparenza opposti, la scienza e l’arte: da una parte l’orologio vero e proprio, composto di meccanismi sempre più sofisticati e complessi, dall’altra la cassa che, nata per proteggere il delicato contenuto, si è andata trasformando in vero oggetto d’arte, dotato di un proprio valore autonomo.
Difatti l’arte orologiaia affascinava i nobili abitanti della Reggia, che si servirono dei migliori maestri attivi in Italia, e non solo, invitandoli presso la propria corte per la creazione di importanti pendole.
Oggetto funzionale, ma allo stesso tempo ornamento prezioso, l’orologio è un accessorio che muta nel corso dei secoli, specialmente con il cambiamento sociale in atto alla fine del XIX secolo e che giunge alla sua metamorfosi definitiva con l’orologio da polso, così fondamentale per i nuovi, frenetici ritmi della vita nell’epoca moderna.
La mostra a cura, come il catalogo edito da Sillabe, di Enrico Colle e Simonella Condemi, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.