Gli Uffizi Diffusi tornano a Casole d'Elsa
L'autoritratto del pittore Augusto Bastianini in mostra al Museo Civico
Un importante autoritratto è il protagonista della seconda tappa espositiva degli Uffizi Diffusi a Casole d’Elsa (Siena): venne realizzato in giovane età dal pittore casolese Augusto Bastianini (Monteguidi, 1875 – Firenze 1938).
L’olio su tela, datato 1900 e donato alla Galleria degli Uffizi dalla vedova dell’artista nel 1941, è posto in dialogo con un gruppo di altre opere dello stesso Bastianini e di pittori del suo tempo, sia di proprietà del museo civico che provenienti da altre collezioni. Complessivamente sono 22 i dipinti che comporranno il percorso della mostra, visitabile al Museo Civico di Casole fino al 1 novembre.
L’autoritratto degli Uffizi, portato a termine a soli 25 anni, può a pieno titolo essere considerato il capolavoro di Bastianini, ancora fresco degli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze (dove in seguito fu anche professore) e delle suggestioni tratte dalla Festa dell’Arte e dei Fiori (1896-1897), grande evento attraverso il quale i giovani artisti fiorentini poterno al tempo aggiornarsi sull’arte italiana ed europea.
La vivacità del dipinto, pensato e realizzato dentro lo studio del pittore in via Ghibellina, nel cuore del capoluogo toscano, così come l’intensità emotiva che caratterizza il volto dell’artista, fanno di quest’opera un esempio della migliore ritrattistica del tempo.
L’autoritratto porta inoltre un genere di pittura assente nella collezione del museo di Casole, nel quale sono documentati invece tutti gli altri campi di indagine cari a Bastianini: lo studio del nudo, la pittura di storia, la pittura dei campi, la raffigurazione delle attività umane, scorci e vedute. Una sezione della mostra è dedicata a tre lavori particolarmente significativi, rintracciati negli ultimi anni tra collezioni private e mercato antiquario. Tra questi, in particolare, il dipinto Malinconia, acquistato nel 1913 dal re Vittorio Emanuele III e oggi di proprietà del Comune di Casole d’Elsa. A chiudere l’esposizione sono altri due ritratti, quelli degli amici pittori Niccolò Cannicci e Antonio Salvetti ai quali lo stesso Bastianini, nella veste di critico d’arte, dedicò due importanti contributi pubblicati sulla Miscellanea Storica della Valdelsa nel 1927 e nel 1932.