S. Maria Maddalena
Artemisia Gentileschi (Roma 1593 – Napoli 1652/53)
Maria Maddalena fu un soggetto amatissimo dai pittori e dal pubblico, perché rappresentava il modello ideale di ricerca della virtù e rinuncia ai piaceri mondani. Artemisia Gentileschi vuole raccontare la storia di questo cammino difficile attraverso una giovane donna dai capelli scomposti, avvolta in un magnifico abito di seta gialla e intenta ad allontanare da sé lo specchio, simbolo di vanità, su cui si legge Optimam partem elegit ("ha scelto la parte migliore", ovvero la virtù). Il taglio di luce intensa investe la figura da destra, così come Artemisia aveva imparato studiando i quadri di Caravaggio a Roma, e questo ci fa sentire il senso del dramma che si sta consumando. Il tormento interiore di Maddalena riflette in qualche modo le vicende di vita della pittrice che solo pochi anni prima aveva subito uno stupro e affrontato l'onta di un processo. La parabola umana e professionale di Artemisia Gentileschi, straordinaria artista e donna di temperamento, appassiona perché è vista come un’antesignana dell’affermazione del talento femminile, dotata di un carattere e una volontà unici. Un talento che le consentì, arrivata giovanissima a Firenze da Roma, prima del suo genere, di entrare all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze; che le fece imparare, già grande, a leggere e scrivere, a suonare il liuto, a frequentare il mondo culturale in senso lato; una volontà che le consentì di superare le violenze familiari, le difficoltà economiche; una libertà la sua che le permise di scrivere lettere appassionate al suo amante Francesco Maria Maringhi, nobile raffinato quanto tenero e fedele compagno di una vita.