Autoritratto con madrigale
Marietta Robusti (1550 - 1590 c.)
Della bravura di Marietta nella particolare tipologia appartenente al genere del ritratto, ovvero l’autoritratto, sono testimoni Raffaello Borghini (1584) e Claudio Ridolfi (1648) che sottolineano la stretta relazione che legò l’attività di pittrice con quella di musicista della giovane artista, figlia del grande Jacopo Robusti, detto il Tintoretto. Il collegamento fra musica e pittura appare poi ulteriormente rafforzato dall’attestazione che Marietta dipingeva i sembianti dei gentiluomini e delle donne veneziane intrattenendoli durante le sedute di posa con canti e suoni.
La tela viene generalmente ritenuta il caposaldo della ricostruzione critica della figura di Marietta Robusti e fu acquistata nel 1675 dal Cardinal Leopoldo de’ Medici.
La giovane donna è rappresentata a tre quarti di figura, vestita con un abito bianco dal tessuto fittamente plissettato, il cui colore e le linee quasi si confondono con quelli dello spartito che tiene in una mano, mentre l’altra sfiora la tastiera di un clavicembalo. La raffigurazione in primo piano dello spartito è straordinariamente accurata e indica verosimilmente la parte cantata dalla giovane donna ovvero la pagina 24 con le note e il testo del Cantus del madrigale di Philippe Verdelot Madonna per voi ardo del Primo Libro dei Madrigali , stampato a Venezia nel 1533. Lo sguardo obliquo degli occhi e la posa leggermente ruotata del corpo sembrano indicare che il dipinto sia stato eseguito di fronte a uno specchio, e che si tratti dunque davvero di un autoritratto, così come tramandato.