Bacco
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (Milano 1571 - Porto Ercole 1610)
Il dipinto si inserisce nella serie giovanile delle mezze figure dipinte "in chiaro" che annovera opere come il "Fruttaiolo" della Galleria Borghese di Roma, il "Fanciullo morso dal ramarro" della Fondazione Longhi di Firenze , il "Canestro di frutta" della Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Caravaggio, protagonista a Roma nella prima decade del Seicento di una rivoluzione in pittura che invase l’Europa intera, ostenta in quest’opera una magistrale resa naturalistica del mondo vegetale. Sorprendente la resa del cesto di frutta e della coppa di vino offerto dal Dio , brani intesi da alcuni studiosi come invito oraziano alla vita frugale, alla convivialità e all'amicizia. La scultorea figura di Bacco, dall’espressione stordita dal vino, è esemplata su modelli dell’arte classica, in particolare i ritratti di Antinoo, e appare intrisa di una sensualità languida. La storica dell'arte Mina Gregori, tra i massimi esperti della pittura di Caravaggio, ha letto nel Bacco una particolare visione dell’antichità inneggiante alla libertà dei sensi ed un riferimento ai riti iniziatici ed ai travestimenti bacchici che si praticavano a Roma. Rinvenuta nei depositi degli Uffizi nel 1913 e attribuita al Caravaggio dallo storico dell'arte Roberto Longhi, l'opera è da riferirsi all’attività ancora giovanile del pittore, quando, a Roma, si trovava sotto la protezione del cardinale Francesco Maria del Monte. Questo dipinto, assieme alla Medusa (inv. 1890 n. 1351), venne donato dal Cardinal del Monte a Ferdinando I de' Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II nel 1608.