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La cacciata del duca di Atene

Stefano Ussi (Firenze 1822 - 1901)

Data
1860
Collocazione
Sala 3
Tecnica
Olio su tela
Dimensioni
316 x 447 cm
Inventario
Gen. 59; Acc. 356
Iscrizioni

In basso a sinistra: “S. Ussi 1860”

L'episodio raffigurato trae ispirazione dalla notizia riferita da Niccolò Machiavelli nel II libro delle Istorie Fiorentine, della cacciata a furor di popolo nel luglio del 1343 di Gualtieri da Brienne, duca di Atene. La scena è ambientata in una sala del Bargello, dove il duca, che si era fatto tiranno di Firenze, sta per firmare la sua rinuncia al governo della città. La sua espressione è in sintonia con lo sguardo truce del perfido consigliere Cerretieri Visdomini alle sue spalle, ed è il controcanto dell’atteggiamento fermo dei personaggi di sinistra, identificati come i fautori della congiura: l'arcivescovo Acciaioli e rappresentanti dell’aristocrazia e del popolo. La concitazione della scena sullo sfondo, culmina con la figura del soldato di destra che, con il gesto delle mani, sembra spronare il duca a operare la difficile scelta, mentre dalle finestre si intravede la città già in festa.

Il dipinto, eseguito nel 1860, voleva probabilmente contribuire a ricordare le recenti vicende della liberazione dell’Italia dall’oppressione dello straniero, l'impero austriaco prima di tutto: proprio la Toscana nel 1859 aveva cacciato il Granduca Leopoldo II Asburgo Lorena per annettersi al nascente Regno d’Italia.

La grande tela trionfò all'Esposizione Nazionale di Firenze del 1861, aggiudicandosi il primo premio, e all’Esposizione di Parigi del 1867 vinse la medaglia d’oro. La sua lunga redazione è testimoniata da una serie di disegni preparatori conservati al Gabinetto Disegni e Stampe ed un bozzetto in Galleria d’arte moderna a Palazzo Pitti. L’impostazione teatrale della scena tipica del genere storico è arricchita dall’individuazione di fisionomie ed espressioni individuali: si dice che alcuni amici artisti abbiano posato per le figure principali del quadro, e che si possa riconoscere nella figura dell’armigero con la testa fasciata lo stesso Ussi.

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