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La fuga di Enea

Ugo da Carpi (Carpi, Modena 1470 c. – Bologna 1532), da Raffaello

Data
1518
Tecnica
Chiaroscuro xilografico a quattro legni
Dimensioni
536 x 387 mm
Inventario
62 st. sc.
Iscrizioni

«RAPAHEL VRBINAS / QVISQVIS HAS TABELLAS / INVITO AVTORE IMPRIMET / EX. DIVI. LEONIS.X. AC ILL / PRI[N]CIPIS. VENETIARVM DE-/CRETIS. EXCOMVNICATIO-/NIS. SENTE[N]TIA[M]. ET. ALIAS/ PENAS. INCVRRET./ ROMAE. APVD. VGUM. DE. CARPI. I[M]PRESSA[M] / M.D.XVIII»

Per dimensione, impegno tecnico e dichiarata autografia, questa grande stampa, menzionata già da Vasari, costituisce una sorta di manifesto con cui Ugo da Carpi rivendicava l’invenzione della nuova tecnica del chiaroscuro xilografico, a imitazione degli effetti del disegno. Il gruppo di figure trae ispirazione da un celebre brano raffigurato nell’affresco con l’Incendio di Borgo, eseguito da Raffaello e allievi tra 1514 e 1517 nelle Stanze Vaticane. Il grande formato accentua qui l’effetto monumentale delle figure, alle quali la cromia degli inchiostri, nella graduale tonalità dei grigi-bruni, conferisce l’aspetto più di statue che di figure dipinte. Da questa stampa, datata al 1518, tra le prime realizzate da Ugo da Carpi a Roma e da subito divenuta assai celebre, l’incisore noto come il ‘Maestro B del Dado’ trasse una copia in controparte a bulino, a testimoniare una fortuna del soggetto che ebbe poi ulteriore, vasto influsso e derivazioni in varie tecniche e media.

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