Madonna col Bambino e otto santi
Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino (Bergamo 1465 c. – Milano 1530)
La Madonna col Bambino, che emerge da un ampio panneggio celeste straordinariamente gonfio e arioso, è il fulcro geometrico di questa pala d’altare. È assisa su dei gradini in posizione rialzata, sotto una loggia sorretta da colonne tuscaniche e con il soffitto a cassettoni, ed è circondata da otto figure maschili: quelle alle sue spalle e alla sua sinistra restano nell’ombra della struttura architettonica, in controluce rispetto alla luminosità dello sfondo, dove una quinta architettonica di edifici classici, medievali e di altre epoche, è dominata da un cielo celeste come il manto di Maria. Il processo creativo della tavola, concepita in una struttura architettonica inusuale, dev’essere stato caratterizzato da una continua ridefinizione della composizione in corso d’opera: sono infatti visibili a distanza ravvicinata molti pentimenti. Recentemente è stata formulata l’ipotesi più convincente sulla sua provenienza, finora ignota. Potrebbe infatti essere pervenuta ai Trivulzio, dopo vari passaggi, dalla chiesa del convento della Santissima Annunciata a Lacchiarella (Milano), convento francescano maschile della congregazione degli amadeiti, detto di San Martino. Questa intitolazione potrebbe aiutare a identificare i personaggi intorno alla Vergine: il giovane barbuto con una camicia bianca e un’ampia tunica verde, che guarda il Bambino, potrebbe essere il mecenate, forse Giovanni del Conte, membro di una famiglia molto legata al convento, che fece testamento nel 1513; la figura a destra che brandisce una lunghissima spada potrebbe essere, invece di san Paolo come supposto in precedenza, il santo titolare della chiesa, san Martino di Tours, cui sarebbe aggregato il povero, inginocchiato in primo piano con la schiena rivolta allo spettatore, in atto di adorare la Madonna. Alla sua sinistra si riconosce san Giovanni Battista, inginocchiato e rivolto verso chi guarda; la sua presenza potrebbe esser riferita al committente. Alle spalle di Maria, a destra, con flagello e pastorale, si trova sant’Ambrogio, in una prima versione era stato effigiato con la mitra vescovile, poi eliminata. Alla sinistra del Bambino sono identificabili San Gerolamo eremita, con la barba bianca, colto nell’atto di percuotersi il petto nudo con un sasso in segno di penitenza, e forse san Giuseppe, con le mani incrociate sul petto. La pala è tra le più riuscite di questo pittore, che ha elaborato una sua maniera molto personale dopo essersi formato a Milano con l’architetto e pittore urbinate Donato Bramante. Da confronti stilistici, la tavola si colloca tra le opere mature della produzione pittorica del Bramantino, nella prima metà del secondo decennio del Cinquecento, seguendo di qualche anno la Madonna col Bambino e due angeli, ora a Brera, dipinta dal pittore poco dopo il suo ritorno da un viaggio a Roma nel 1508.