Pia dei Tolomei condotta al castello di Maremma
Vincenzo Cabianca (Verona 1827 - Roma 1902)
Vincenzo Cabianca rappresenta l’arrivo dell'ignara Pia de’ Tolomei a Castel di Pietra, condottavi dal marito. La pittura che impiega è quella che nell’Ottocento gli artisti d’Accademia riservavano al bozzetto: una rapida sintesi di macchie di colore che aveva il fine di concentrare l’attenzione su volumi e rapporti di luce e di tono, più che sull’esattezza del disegno. Questa condotta pittorica divenne linguaggio prediletto nella cerchia dei Macchiaioli che a Firenze studiavano la pittura dei maestri del passato rinnovandola con un’attenzione moderna al dato naturale e abbandonando le convenzioni teatrali della pittura accademica. Si è ritenuto a lungo che questa tela fosse il bozzetto per un dipinto, oggi in collezione privata, che ha lo stesso soggetto e la stessa impostazione, ma presenta un’esecuzione molto più minuta. La critica recente ha però restituito autonomia a questa prova che appare come un esercizio di stile su un tema letterario, condotto con il linguaggio moderno che Cabianca sperimentava mentre frequentava le animate discussioni del ritrovo macchiaiolo del Caffè Michelangelo. Lo stesso Adriano Cecioni, tra i teorici del gruppo, oltre che artista egli stesso, dichiarava che la modernità di un’opera non consisteva necessariamente nell’abbandono del tema tradizionale, ma nell’innovazione della sua forma.
Pia de’ Tolomei e Nello della Pietra
Pio Fedi (Viterbo 1816 - Firenze 1892)