Ritratto di Marco Aurelio
Arte romana
Il busto rappresenta il giovane Marco Aurelio, negli anni precedenti l’ascesa al trono imperiale (161-180 d.C.). La fronte larga e spaziosa, gli occhi globosi e leggermente sporgenti e l’iride marcata sembrano preludere al modello iconografico dell’“imperatore filosofo”, che caratterizzerà l’immagine ufficiale dei suoi anni di regno. Nel caso di Marco Aurelio, l’autorappresentazione come intellettuale versato nelle discipline speculative non deve essere considerata solo l’adeguamento a un cliché. L’imperatore, infatti, fu l’ultimo originale esponente dello Stoicismo, dottrina etica che imponeva un codice comportamentale estremamente rigoroso imperniato sui principi della responsabilità morale e del perseguimento delle virtù. La sintesi del suo pensiero furono i “Colloqui con se stesso”, scritti in greco e concepiti come sorta di esercizio contemplativo e di autoanalisi. L’uso del trapano rende particolarmente morbide e voluminose le ciocche della sua chioma riccioluta, producendo un gradevole effetto di chiaroscuro. Inizialmente ritenuto un’opera moderna, databile alla metà del Cinquecento, si può invece riconoscere oggi nel ritratto una creazione originale romana, inquadrabile all’interno dei quattro tipi di ritratti ufficiali che caratterizzano l’intero arco della vita di Marco Aurelio. In questo caso, anche il busto panneggiato risulta antico e pertinente, mentre la spalla destra, il naso e parte del panneggio sono integrati.
Modello 3D realizzato in collaborazione con Indiana University. Visita http://www.digitalsculpture.org/florence/
A. Romualdi (a cura di), Studi e restauri. I marmi antichi della Galleria degli Uffizi, I, Firenze, Polistampa, 2006 (con contributi di A. Romualdi, Ritratto di Marco Aurelio, pp. 94-97); P. Rosa, M. Masini, Il restauro, pp. 98-99) e bibliografia precedente