Ritratto di Lyung-Yuk
Primo Conti (Firenze 1900 - 1988)
“In soli quattro giorni […] di lavoro incredibilmente intenso, sono riuscito a mettere alla luce compiutamente ‘Liung-Juk’: un’opera che da tanto tempo mi si faceva sentire e che costituisce qualcosa di più che una parentesi di riposo al lungo travaglio del trittico – ma, vorrei dire, un dono frenetico, e pieno di agguati romanzeschi che offro agli amici”.Così in una lettera all’amico Alessandro Pavolini il giovane pittore descrive la redazione di una delle opere da lui dedicate al tema esotico, e dipinta durante la realizzazione del trittico della Crocifissione per la chiesa fiorentina di Santa Maria Novella. L’occasione che generò l’opera fu il magnifico abito imperiale indossato dalla governante cinese dell’amante di Primo Conti, una donna olandese che aveva vissuto a Singapore.Il trionfo pirotecnico di colori messo in risalto dal fondo neutro, contrasta con l’espressione della donna, quasi intimidita e niente affatto principesca.
Conti costruisce la figura secondo uno schema piramidale influenzato dallo studio delle Maestà del Trecento, e la combina con la sobria monumentalità dei ritratti di Fattori. Il recupero della pittura dei maestri del passato (dal Trecento al Cinquecento) nutrì a Firenze generazioni di pittori e non solo di coloro che seguivano un percorso accademico. Dai Macchiaioli fino agli anni Venti la costruzione per volumi, lo studio della prospettiva e dello spazio, marcarono una traccia di continuità tra l’arte moderna e quella del passato.La pennellata consistente che Conti impiega, definisce la figura per piani e rimanda alla costruzione dei volumi di Cézanne, artista molto apprezzato all’epoca e presente nelle collezioni fiorentine; questo solido impianto volumetrico si anima grazie a vigorose sferzate di luce e colore che riportano al clima futurista che un giovanissimo Conti aveva vissuto da protagonista nel decennio precedente. Il dipinto vincerà la IV edizione del Premio Ussi, indetto dall’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze grazie ad una donazione del pittore Stefano Ussi; in quanto dipinto vincitore il ritratto entrò nella collezione della Galleria d’arte moderna.