Rovine delle Terme Antoniniane, in ‘Le Vedute di Roma’
Giovanni Battista Piranesi (Venezia 1720 – Roma 1778)
Nessun artista meglio di Piranesi ha saputo rappresentare le molteplici scenografie dei principali monumenti antichi e moderni di Roma con la visione unificante di una peculiare interpretazione dello spazio, in cui le rovine, le ville moderne o gli scorci urbani si integrano con la scena mutevole della città reale, in un réportage pronto a farsi perfetto souvenir. Protagonisti di questa veduta sono i resti del Foro di Nerva, le cosiddette Colonnacce del Tempio di Minerva, che ancor oggi presso i Fori imperiali sorreggono un attico con fregio a bassorilievo e la statua della dea. La struttura si erge come un misterioso relitto semisommerso di grandiosità tramontate riabilitate a dimora di artigiani. Con sapienti accorgimenti visivi Piranesi ne fa un perfetto fondale teatrale, che sfonda a destra nella stretta prospettiva di una via, asse di un tessuto urbano poi sventrato dalle demolizioni urbanistiche e in fondo a cui s’intravede il Colosseo. Leggibile come sublime rappresentazione del decadimento della metropoli antica tra casupole moderne, botteghe, lupanari, e verande, l’immagine dà bene il senso dell’inestricabile sovrapposizione degli strati urbani antichi e medievali nella loro naturale continuità. Piranesi vi sa infondere non solo il senso struggente delle rovine ma anche un racconto dettato dalla singolare capacità di resa evocativa di un’atmosfera e di un luogo preciso, unendo osservazione e studio archeologico a un’inesausta potenza immaginativa.