Statua femminile tipo “Piccola Ercolanese”
Arte romana
La testa, pur essendo antica, non è pertinente al corpo, a cui è unita da un collo di restauro. Anche il naso, le dita e il lembo inferiore del mantello (himation) sono frutto di integrazioni. La statua giunse in Galleria nel 1778 dal giardino della Villa di Pratolino, un vasto complesso residenziale di proprietà dei Medici posto a nord di Firenze. La figura femminile, stante, avvolta nello himation e con la gamba destra flessa e lievemente arretrata, corrisponde al tipo della “Piccola Ercolanese”, il cui nome deriva dal fatto che i primi esemplari di questa tipologia statuaria furono rinvenuti nel Settecento, durante gli scavi nel teatro di Ercolano. Si ritiene che il modello di ispirazione della statua debba esser ricercato nelle opere uscite dalle botteghe di ispirazione prassitelica operanti alla fine del IV secolo a.C. La testa della giovane è invece databile all’età adrianea (117-138 d.C.) in virtù della sua acconciatura a turbante. Allo stesso periodo può, del resto, essere riferita anche la replica del tipo prassitelico, in virtù delle sue caratteristiche formali ispirate al gusto accademico tipico del periodo.
A. Romualdi (a cura di), Studi e restauri. I marmi antichi della Galleria degli Uffizi, II, Firenze, Polistampa, 2007 (con contributi di M. Giachi, C. Pacini, Statua femminile tipo “Piccola Ercolanese”, pp. 122-129; L. Pierelli, G. Tonini, 130-133) e bibliografia precedente.