Testa di Zeus
Arte romana
La testa giunse in Galleria alla fine del Settecento. Non disponiamo di notizie relative al luogo di ritrovamento e alle precedenti collocazioni. La scultura fu restaurata da Innocenzo Spinazzi (1726-1798) che ricostruì il naso, il sopracciglio sinistro, lo zigomo destro e il labbro superiore. L'imponente testa rimanda a un prototipo del III-II sec. a.C. impiegato per la raffigurazione di divinità paterne: Giove, Nettuno e Serapide. Nel modellato della fronte e nella disposizione della barba, l'opera richiama lo Zeus di Otricoli (il cui esemplare meglio conservato è oggi ai Musei Vaticani). L'andamento della capigliatura rimanda al ritratto di Serapide elaborato da Briasside, scultore greco della metà del IV secolo a.C. La lavorazione del marmo consente un inquadramento dell'opera in età antonina.
G. Mansuelli, Galleria degli Uffizi. Le sculture, vol. I, Roma 1958, p. 64, n. 42