Nascita di san Nicola
Paolo Veneziano (Venezia, documentato dal 1333 al 1358)
La tavola illustra la nascita di san Nicola e la sua santità: seppure appena nato, il bimbo si tiene prodigiosamente in piedi da solo per pregare, fra la meraviglia delle donne che lo accudiscono. Il miracolo avviene mentre il santo sta ricevendo il primo bagno, davanti alla levatrice che ha steso sulle ginocchia l’asciugamano per avvolgere il neonato. Un’iscrizione col nome del santo, S. NICOLAUS, corre sopra l’aureola del bambino. Sullo sfondo, nel letto, la madre di Nicola viene rifocillata dopo il parto da due donne che le portano una pietanza ristoratrice.
La tavola, insieme ad un altro scomparto con l’Elemosina del santo (Inventario Contini Bonacossi n. 7), era probabilmente parte di una pala d’altare dedicata a san Nicola, vescovo di Myra, le cui reliquie dal XI secolo si conservano a Bari.
I due dipinti sono opera del più importante pittore attivo a Venezia della prima metà del Trecento Paolo Veneziano, che riesce a conciliare la tradizione bizantina, radicata sulla costa adriatica, con le novità apportate da Giotto nella rappresentazione dello spazio e dei volumi, evidenti nelle architetture simili a scatole entro le quali sono ambientate le storie. La narrazione degli eventi è resa più efficace dalla gestualità delle figure e dall’attualità delle vesti accuratamente descritte, che seguono la moda del Trecento.
Le due tavole sono state talvolta poste in relazione con il dipinto destinato alla cappella di San Nicola nel Palazzo Ducale a Venezia per la quale Paolo Veneziano fu pagato nel 1346. L’opera andò distrutta in un incendio nel 1483 e le due storie ne costituirebbero i frammenti superstiti.
Acquistate da Alessandro Contini Bonacossi nel 1925, erano in precedenza nella raccolta di Achillito Chiesa a Milano.
Elemosina di san Nicola
Paolo Veneziano (Venezia, documentato dal 1333 al 1358)