Vittoria
Arte romana
La statua, donata intorno al 1584 dal Cardinale Cesi a Francesco I de’ Medici, presenta testa e collo di restauro, così come il braccio destro fino alla spalla, l’avambraccio sinistro con il ramo di palma, le punte di entrambi i seni e alcuni lembi della veste. Il corpo risulta formato nel complesso da tre grossi frammenti, riassemblati fra loro e colmati nelle lacune. La figura femminile, coperta da una lunga veste (chitone) e recante un mantello sulle spalle, è stata interpretata quindi come una Vittoria solo in virtù di una serie di attributi integrati dal restauratore moderno, mentre l’anomalia costituita dall’assenza delle ali veniva spiegata in passato con i rimandi a opere d’arte analoghe testimoniate dalle fonti antiche. Oggi si è maggiormente propensi a identificare il soggetto con una statua di danzatrice, riconoscendovi una rielaborazione eclettica elaborata da botteghe dell’inizio del II secolo d.C. di più antichi modelli ellenistici.
A. Romualdi (a cura di), Studi e restauri. I marmi antichi della Galleria degli Uffizi, III, Firenze, Polistampa, 2010 (con contributi di F. Guidetti, Osservazioni sulla Vittoria Cesi, pp. 114-128) e bibliografia precedente.