La porta dell'Inferno. Paolo e Francesca
La Porta dell'Inferno ammonisce i peccatori. È stata creata dalla giustizia divina ed è ancora priva dei battenti perché Cristo trionfante la scardinò quando scese nel Limbo per trarne fuori i patriarchi biblici. Nel II cerchio, invece, sono puniti i lussuriosi, coloro che hanno sottomesso la ragione ai sensi. Sono condannati ad essere trascinati da una bufera senza fine da un lato all'altro del cerchio. Tra loro anche i morti violentemente per amore, fra cui Paolo e Francesca.
"Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ’l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate".
Inferno, III 1-9 – La porta dell'Inferno
"O animal grazïoso e benigno
che visitando vai per l’aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,
se fosse amico il re de l’universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c’ hai pietà del nostro mal perverso.
Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che ’l vento, come fa, ci tace.
Siede la terra dove nata fui
su la marina dove ’l Po discende
per aver pace co’ seguaci sui.
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense".
Inferno, V, 88-107, Il cerchio dei lussuriosi.