Angelo musicante
Giovanni Battista di Jacopo, detto Rosso Fiorentino (Firenze 1495 – Parigi 1540)
R(u)beus florentini fe (cit?) MDXXI
Quest’opera celeberrima, raffigurante un angiolino intento a pizzicare le corde di un liuto, è il frammento di una tavola d’altare andata perduta: le indagini riflettografiche hanno rivelato che sotto il fondo scuro, aggiunto successivamente, è raffigurata una parte di una struttura architettonica, ai cui piedi l’angelo musicante stava come in certe composizioni di Fra’ Bartolomeo o Raffaello. L’aspetto della composizione originale è tramandato dalla Sacra Conversazione dipinta intorno al 1600 da Francesco Vanni e conservata nella chiesa di Sant’Agata ad Asciano (Siena).
La riflettografia ha rivelato sotto il fondo scuro del dipinto degli Uffizi anche l’iscrizione con il nome dell’autore, Rosso Fiorentino, e la data 1521, ma è incerto se la scritta sia di mano del Rosso o non fosse piuttosto stata apposta quando la pala d’altare fu smembrata, allo scopo di tramandare la memoria del suo autore.
Immagine tenerissima, con l’angiolino che stenta a padroneggiare il liuto che appare al confronto esageratamente grande, il dipinto mostra l’originale reinterpretazione da parte di Rosso Fiorentino di un tema tradizionale, reso particolarmente vivido da una stesura pittorica di grande modernità.