Ritratto di Eleonora Gonzaga, duchessa di Urbino
Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488/90 – Venezia 1576)
Realizzato dall’artista cadorino presumibilmente nell’inverno del 1536-1537 durante il soggiorno della duchessa a Venezia, il dipinto precede seppure di qualche mese l’esecuzione del ritratto del marito, Francesco Maria I della Rovere, duca di Urbino.
Eseguite a pendant le due immagini –pur non essendo concepite per farsi riscontro dal punto di vista strettamente compositivo – risultano tuttavia profondamente complementari essendo l’uno la raffigurazione del prototipo del valoroso uomo d’armi e l’altro l’esempio per eccellenza della sposa fedele (il cagnolino è infatti simbolo della fedeltà coniugale), custode delle virtù muliebri.
Nel novembre del 1537, prima ancora che il dittico dei duchi d’Urbino fosse consegnato ai committenti, il famoso poligrafo Pietro Aretino volle celebrare con due celebri sonetti il talento di Tiziano come ritrattista, la portentosa abilità di immortalare nei suoi dipinti le qualità interiori, le doti morali dei personaggi effigiati, dimostrando così di superare persino la capacità espressiva della poesia.
Ritratto di Francesco Maria della Rovere
Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488/90 – Venezia 1576)