San Lorenzo
Gian Lorenzo Bernini (1598 – 1680)
Il San Lorenzo della Collezione Contini Bonacossi è un’opera giovanile di Gian Lorenzo Bernini, in cui si scorgono anticipazioni dello stile della maturità. Fu realizzata nello stesso periodo del San Sebastiano della collezione Thyssen-Bornemisza e in entrambe le sculture risulta evidente il riferimento alle opere di Michelangelo. Per il San Lorenzo, in particolare, Bernini reinterpreta i nudi virili del Cristo morto nella Pietà della Basilica di San Pietro e del Dio fluviale di Casa Buonarroti a Firenze, combinando lo stato di abbandono del primo con la torsione esasperata dell’altro. Altro innegabile modello è la figura di Adamo nella Creazione dell’uomo sulla volta della Cappella Sistina.
Questo riferirsi alla cultura figurativa del passato, assieme alla maestria tecnica e all’attenzione alla resa delle espressioni, fanno di Bernini uno dei protagonisti del Barocco. Nella biografia dello scultore il figlio Domenico narra che, durante la realizzazione di questa scultura, per ritrarre l’espressione di dolore del santo sulla graticola “si pose egli medesimo con una gamba, e coscia nuda presso la bragia accesa, per cui venendo a provare in se il Martirio del Santo, ritraeva poi col lapis alla vista di uno specchio i dolorosi moti della sua faccia, e osservava i varii effetti, che facevano le propie carni alterate dal calore della fiamma” (Vita del Cavalier Gio. Lorenzo Bernini, 1713). In realtà il volto del santo, disteso e con lo sguardo rivolto verso l’alto, mostra come il dolore possa essere trasceso attraverso il contatto con Dio, come avverrà nelle più tarde figure femminili di santa Teresa nell’Estasi della Cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria e della Beata Ludovica Albertoni in San Francesco a Ripa, entrambe a Roma.
Alla scultura si accompagna, come sua base, un raffinato tavolino in legno intagliato a forma di albero avvolto da fiamme, probabilmente realizzato su disegno dello scultore stesso.