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Villano con la botticella

Giovanni di Paolo Fancelli (primo decennio XVI secolo – 1586) da Baccio Bandinelli (Firenze 1493 – Firenze 1560)

Data
1554 - 57
Tecnica
Marmo
Dimensioni
181 cm (altezza)
Inventario
Boboli n. 232

Commissionata da Eleonora da Toledo allo scultore fiorentino Baccio Bandinelli, la scultura fu effettivamente progettata da questi, che ne fornì il modello, ma fu eseguita dal suo allievo e collaboratore Giovanni Fancelli detto anche Nanni di Stocco, che in quegli anni stava lavorando con il maestro alla decorazione della vicina Grotta di Madama. Il “Villano con la Botticella”, scolpito entro il 1557 fu capostipite di una fortunata tradizione di statue di soggetto popolare che tuttora animano i percorsi all’aperto nel verde. Ricordata anche da Giorgio Vasari nella Vita di Bandinelli, fu trasferita nel Seicento nel parco della villa medicea di Pratolino. Ritornò nel Giardino di Boboli soltanto nel 1773.

La statua, in origine posizionata nella peschiera che da essa prese il nome di “vivaio del Villano”, aveva la funzione di fontana. Il protagonista, abbigliato secondo i costumi dell’epoca, è raffigurato nel corso di un’azione quotidiana, ovvero versare il vino con il tipico contenitore di legno destinato alla sua conservazione, il caratello, termine derivante dal latino medievale carratum (piccolo vaso di legno a forma di botte adatto a trasportare il vino sui carri). Le fonti figurative di quest’opera, espressione della scultura di genere cinquecentesca destinata all’arredo dei giardini, possono essere rintracciate nella statuaria ellenistica e, in tempi più vicini agli autori, nelle stampe di Albrecht Dürer.

La scultura, recentemente restaurata, è stata sostituita da una copia per le evidenti ragioni conservative che ne sconsigliavano mantenerne l’esposizione all’aperto.

Testo di
Laura Donati
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