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Adorazione dei Magi

Albrecht Dürer (Norimberga 1471 - 1528)

Data
1504
Collezione
Pittura
Collocazione
A20. Il Rinascimento d'Oltralpe III
Tecnica
Olio su tavola
Dimensioni
99 x 113,5 cm
Inventario
1890 n. 1434

L’Adorazione dei Magi che l’artista realizza nel 1504 è un capolavoro di raffinata sintesi tra modelli nordici e citazioni italiane. Dürer a questa data aveva infatti compiuto il suo primo viaggio in Italia, conosceva quindi sia l’arte antica che quella italiana (in particolare Mantegna, Bellini, Leonardo). A Norimberga inoltre (sua città natale), il giovane Dürer aveva avuto modo di vedere stampe, monete, medaglie e opere di glittica presenti in città a causa degli intensi scambi commerciali con l’Italia settentrionale. In questa Adorazione, pur tenendo presente i modelli nordici (Dieric Bouts e David Gerard nei riferimenti alle architetture miste, agli archi spezzati e a precarie strutture lignee), il maestro si esprime con un linguaggio “all’italiana” scegliendo di rappresentare poche figure, costruite solidamente che si muovono in uno spazio ben costruito. Il re barbuto inginocchiato che con una torsione si avvicina al Bambino, rimanda ad esempio a Leonardo, in particolare al Mago e anche alla figura di vecchio che si sporge, entrambi dell’Epifania degli Uffizi recentemente restaurata ed esposta in Galleria, dopo una lunga assenza. Leonardesco è anche il re di profilo nel quale sono state rintracciate le sembianze dello stesso Dürer, un uomo con lunghi capelli biondi riccioluti che ricorda l’autoritratto conservato al Prado. L’insieme viene descritto con raffinata minuzia e ricerca del particolare: i tessuti, i broccati, le oreficerie delle corone e dei calici (di manifattura norimberghese), i rubini, le perle, il velo della Madonna, le piume, gli animali e le piante, tutto questo secondo un gusto d’oltralpe di derivazione fiamminga. Notevoli anche le scelte cromatiche: in primo piano il rosso, il verde e il blu, in lontananza l’azzurro del cielo e il blu del mare con una tavolozza che diviene chiara e luminosa aprendo ad un paesaggio un po’ fiabesco, con i cavalieri e il borgo in lontananza. La scelta iconografica si concentra sui personaggi principali: la Vergine mostra il bambino ai tre Magi, i quali recano in dono oro incenso e mirra. L’opera è datata “1504” ed è firmata con il caratteristico monogramma “AD”; firma e data che l’artista pone sulla pietra grigia collocata in primo piano vicino alla Madonna.

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