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Documentazione dei danni della Seconda Guerra Mondiale al patrimonio artistico fiorentino

Il Gabinetto Fotografico degli Uffizi riflette le vicende dei musei e della città di Firenze da circa un secolo, e a partire dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ha raccolto una ingente quantità di scatti che documentano la vita del patrimonio culturale prima, durante e dopo il passaggio del fronte dalla città. Ad integrazione della presente scheda, Il patrimonio artistico fiorentino e la Seconda Guerra Mondiale.

Su pellicola o lastra, si conservano immagini fermate dal personale del Gabinetto Fotografico, da funzionari in servizio all'epoca, da fotografi privati, o dalle truppe alleate al momento della Liberazione.

La documentazione fino al 1944 è su lastre di vetro di 21x27 o 13x18 cm; quella del '45 è su lastre di 10x12 o 13x18 cm.; si conservano anche fotografie su pellicole Leica, una fotocamera 35mm, leggera e che consentiva scatti a mano libera. Non si tratta dunque di materiale omogeneo, ma di un totale di circa 1500 scatti che in origine ammontavano a 5.000 circa: una larga parte delle immagini su pellicola Leica è andata perduta in occasione della disastrosa alluvione del 1966; di molti si conservano solamente i provini.

Si possono riconoscere almeno tre blocchi connessi con lo svolgersi degli eventi bellici a Firenze: un primo nucleo è dedicato alla documentazione delle azioni di protezione del patrimonio culturale mobile e immobile; un secondo nucleo testimonia le distruzioni dovute al passaggio del fronte, ovvero l'abbattimento dei ponti sull'Arno e degli edifici intorno a Ponte Vecchio ad opera delle truppe naziste, nonché la distruzione di alcuni quartieri intorno al centro storico a causa dei bombardamenti alleati; un terzo nucleo testimonia infine i lavori di ricostruzione post bellica.

Il fotografo in capo in questi anni era Nicolò Cipriani.

Una selezione da ognuno di questi tre nuclei aiuta a comprendere l'alto valore documentario dell'intero fondo voluto e preservato fin dai primi scatti dall'allora soprintendente Giovanni Poggi, il quale rifiutò fermamente di sacrificare lastre del Gabinetto Fotografico, richieste durante la guerra dalle istituzioni per riutilizzarle a causa della penuria di materie prime; le lastre erano infatti inventariate e Poggi ritenne importante preservarle in quanto “veri e propri documenti per le opere d'arte” e già esse stesse patrimonio degli Uffizi.

Una sezione a sé stante del Fondo è rappresentata dalle fotografie scattate dall'architetto Nello Baroni nei giorni dell'estate 1944 nei quali l'esercito nazista fece saltare i ponti di Firenze ed oltre cinquemila fiorentini furono costretti ad abbondonare le proprie case, trovando rifugio all'interno di Palazzo Pitti. Il Gabinetto Fotografico degli Uffizi conserva una parte significativa dei circa ottanta scatti realizzati da Nello Baroni, ai quali è dedicata la mostra virtuale "29 luglio – 4 agosto 1944. La Repubblica di Pitti".

Bibliografia

P. Bargellini, La splendida storia di Firenze. Dal diluvio del 1870 al diluvio del 1966, Firenze 1969; E. Detti, Firenze scomparsa, Firenze 1970; Firenze 1944-1945: danni di guerra, a cura di M. Tamassia, Livorno 2007

Testo di
Chiara Ulivi
Ipervisioni
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